TRENTINO DOC
RIESLING VIGNA CANCOR 2015
CANTINA DI CEMBRA
Vini di territorio, di “terroir”, vini dell’anima……dell’uomo.
Vino Riesling Vigna Cancor 2015 Cantina di Cembra
L’assassino torna sempre sul luogo del delitto! Per me il “delitto enologico” ha spesso a che fare con quelle che considero le mie amanti preferite: Pinot Nero e Riesling Renano.
Non v’è dubbio alcuno che il rapporto con quest’ultimo sia, per la maggior parte delle persone, controverso, se non addirittura problematico, con riferimento al contenuto in “norisoprenoidi”, vale a dire aromi che derivano dalla degradazione ossidativa dei carotenoidi dell’uva che, nel caso del Riesling Renano, si manifestano con note più o meno marcate di idrocarburi, cherosene su tutti. La cosa difficile da capire è la misura, perché, se eccessiva, è emblematica di uve che hanno preso troppo sole, mentre, se è parte di un bouquet più ampio (agrumi e frutta a pasta bianca, erbe aromatiche, miele), rappresenta la cifra distintiva di questo grandissimo vitigno, che ama terroir in cui suolo/sottosuolo siano ricchissimi di minerali, clima da fresco a freddo, con elevate escursioni termiche giorno-notte.
Cantina di Cembra prende il nome dall’omonima valle, il più importante bacino europeo di porfido e Vigna Cancor è situata a 480 mslm, con esposizione sud (sole di mezzogiorno) sud-ovest (sole da mezzogiorno al tramonto). Densità d’impianto elevata (7.000 ceppi/ha), vendemmia a fine settembre, vinificazione in acciaio inox con sosta sulle fecce fini, dopo la fermentazione alcolica, di circa 8 mesi e successivo imbottigliamento.
Tappo a vite per questo millesimo (ora discutibilmente sostituito da quello in sughero), che cade nel bevante paglierino molto scarico, con lampi verdi luminosissimi a parlare ancora di clorofilla, il peso è medio ed il vino si aggrappa alle pareti, dalle quali si stacca dopo non pochi secondi, spezzando il film con archetti stretti e lacrime alcoliche di dietetica “cicciosità” (12,5°).
A bicchiere fermo il naso è floreale e fruttato, con sottilissimi sbuffi idrocarburici.
Prime rotazioni per un vino che grida tutta la sua cromatica gioventù, definendo famiglie di aromi in cui floreale (primario), fruttato (secondario), erbe aromatiche, minerale, sono le cifre distintive.
Le “indagini” più approfondite iniziano ora, dopo alcune energiche rotazioni, con un naso di fiori di verbena, radice di zenzero, scorza di limone, di lime, di arancia amara, zagara, pesca bianca pelosa, mallo di noce, rosmarino, timo, il tutto sotto un mantello minerale che, oltre a delicatissimi idrocarburi, parla “salmastro” nella risacca, nelle alghe, nelle conchiglie frantumate. Fine, ancora giovanissimo, ma fine, indiscutibilmente.
In bocca il vino entra secchissimo, di misurata sensazione pseudo calorica, discreta morbidezza, ancora alla ricerca di un equilibrio, come è giusto che sia, perché dominato da “durezze” che hanno in una succosissima acidità agrumata, che determina copiosa e fluida salivazione sublinguale, in una meno esuberante ma presente sapidità i punti di forza e di “lunga vita”.
Altro sorso ad indagare il sapore, di questo giovane ma promettente riesling renano, con la bocca che si riempie di zest agrumato, polpa di pesca bianca, mela grenny smith e, dopo la deglutizione, soffi di verbena, di zenzero, di erbe aromatiche fresche, con i “problematici”(per molti) idrocarburi solo accennati, di piacevolissima finezza.
Gli abbinamenti non potranno che tenere conto dell’asse fresco-sapido di questo Riesling:
- antipasti – verdure pastellate e fritte, piccoli crostacei da crudi a fritti, crema di dentice, tartare di salmone;
- primi piatti – riso o pasta con verdurine primaverili e/o crostacei, cous cous di verdure o di pescato;
- secondi piatti – sogliola alla mugnaia, astice al burro ed erbe aromatiche, carni bianche scaloppate e fritte nel burro, vitello tonnato, salmone al forno.
E’ un’anima “giovane” quella che mi saluta dal bicchiere vuoto: scorza di limone candita, bouquet di erbe aromatiche secche, mallo di noce secco, foglia di tabacco in leggerissimo appassimento.